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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 21/3/2011 - Tariffe dell’acqua, i sindaci contro Parmesani
 

San Martinon «Non capiamo perché Casale si sia astenuta sugli aumenti, servono per gli investimenti, forse cerca visibilità?»
Tariffe dell’acqua, i sindaci contro Parmesani

 

 

San Martino Sindaci e amministratori del Lodigiano contro il primo cittadino di Casale Flavio Parmesani dopo la scelta di astenersi sulla proposta dell’autorità d’ambito di aumentare le tariffe dell’acqua a partire dal primo aprile prossimo. Martedì scorso l’assemblea dei sindaci è stata chiamata a ratificare gli aumenti, che variano da comune a comune passando da percentuali minime fino al 35, 40 e 50 per cento, e anche oltre. Gli aumenti sono stati necessari per passare da 38 profili tariffari a 4, con l’obiettivo, imposto per legge, di raggiungere un’unica tariffa entro il 31 dicembre 2012. Unico voto contrario è stato quello del sindaco di Casale Flavio Parmesani. Una scelta che ha fatto molto discutere i suoi colleghi sindaci del territorio, molti dei quali nei giorni scorsi non hanno nascosto il risentimento nei confronti del casalino per una scelta «demagogica e populista, fatta di comodo per avere un po’ di visibilità e ottenere facile consenso, quando su Casale, per di più, c’è in programma un investimento da un milione di euro per il potenziamento del depuratore». Il primo a sparare addosso a Parmesani è l’assessore all’ambiente del comune di Lodi e membro del Cda dell’autorità d’ambito Simone Uggetti. «Parmesani dimostra profondo senso di irresponsabilità e non conoscenza delle questioni - attacca Uggetti -. Un suo rappresentante, Roberto Borghi, è nel Cda dell’autorità d’ambito e in un anno e mezzo di lavoro non si è mai differenziato dalle posizioni prese dal Cda. Allora, o Borghi non riferiva a Parmesani o Parmesani non si curava di queste vicende. Gli aumenti sono dolorosi per tutti, ma sono necessari perché si devono fare investimenti. L’atteggiamento anti-istituzionale di Casale è inutile e del tutto isolato, dal momento che anche altri sindaci della Lega e del Pdl hanno votato questi provvedimenti. E il presidente del Cda dell’Ato è il presidente leghista della provincia di Lodi Pietro Foroni. Con la demagogia non si amministra: Parmesani non è un Robin Hood a servizio della gente, ma una persona, a mio parere non adatta a questo ruolo». Lapidario il sindaco di San Martino Luca Marini, che era stato chiamato a presiedere l’assemblea in cui si sono votati gli aumenti. «O ci sono decine di sindaci lodigiani imbecilli e uno solo sveglio, oppure l’astensione di Parmesani era finalizzata solo a guadagnarsi una colonna sul giornale, giochetto che il sindaco di Casale ha già fatto anche in occasione dell’ufficio di piano sulle politiche sociali del territorio. Le tariffe del Lodigiano aumentano per necessità, e rimangono comunque tra le più basse di Lombardia e d’Italia». Qualche perplessità sul metodo di aumento delle tariffe era emersa anche da parte di altri sindaci, come quelli di Graffignana, Livraga, Ospedaletto, ma pure da qui non arriva solidarietà a Casale, anzi. «Non ho proprio capito l’astensione di Casale - dice Marco Ravera, sindaco di Graffignana -. In diversi avevamo delle perplessità, ma se il provvedimento non fosse passato avremmo buttato un anno e mezzo di lavoro e avremmo rimesso in discussione il modello di Sal, che ha bisogno di quei soldi per fare gli interventi. In tanti abbiamo chiesto che si tenga presente la situazione storica degli investimenti per determinare tariffe e futuri investimenti, e su questo abbiamo avuto rassicurazioni. E allora perché astenersi, come ha fatto Casale?».An. Bag.

 


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